Illustrazione

UN’IMMAGINE PUò VALERE PIù DI MILLE PAROLE

.uno spunto da Mo Willems… ottobre 24, 2009

Filed under: Illustrazione — gruppoc @ 1:15 PM

Questo è Knuffle Bunny un libro illustrato di Mo Willems. In questo libro è evidente come la fotografia sia parte integrante dell’illustrazione, in una perfetta armonia  che non lascia spazio a nessuna stonatura.

Uno spunto dal lavoro di Mo Willems?! Sicuro! Mi sono ispirata prorio a lui per il mio libro illustrato intitolato “Notte prima di natale”.

Qui di seguito un assaggio del mio nuovo libro…

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.Fotografia e illustrazione…

Filed under: Illustrazione — gruppoc @ 12:12 PM
Illustrazione fotografica? perchè no! Maggie Taylor di cui abbiamo parlato nel post precedente è riuscita  a creare un connubio surreale e fantastico tra la fotografia e l’illustrazione.
Un altro artista illustratore che lavora con la fotografia come base per illlustrazione é Mo Willems.
File: Willems Mo da David Shankbone.jpg
CHI E’ MO WILLEMS?
Dopo la laurea a Tisch, Willems ha trascorso un anno in giro per il mondo, disegnando un cartone animato ogni giorno, ognuno dei quali sono stati pubblicati nel libro You Can Never Find a Rickshaw Quando monsoni. Tornato a New York, ha continuato a scrivere Emmy Award-winning scritto per Sesame Street dal 1993 al gennaio 2003, inoltre ha eseguito stand-up comedy in NYC, e saggi record per la BBC Radio. In seguito ha creato due serie televisive animate: L’Off-Beats per Nickelodeon ‘s Kablam, e Sheep in the Big City di Cartoon Network. Sheep in the Big City è stato un successo di critica, ma in ultima analisi, non per attirare audience sufficiente ed è stato cancellato dopo due stagioni. Willems in seguito ha lavorato come scrittore di testa sul primo quattro stagioni di Codename: Kids Next Door, creato da uno dei suoi colleghi di pecora, Tom Warburton.  Ha lasciato lo show per proseguire la sua carriera di scrittore.  E ‘autore di diversi libri per bambini, tre dei quali (Don’t Let the Drive Pigeon l’autobus!, Knuffle Bunny: A Cautionary, e Knuffle Bunny Too: A Case of Mistaken Identity) sono stati assegnati uno Caldecott Honor. Recentemente ha creato Elephant e libri Piggie, una prima serie di un lettore di elefante amichevole e di maiale. Elefanti e Piggie ha vinto il Theodor Seuss Geisel Medal nel 2008 e nel 2009.

Ha registrato per radio vignette NPR All Things Considered.

Libri Willems ‘sono stati tradotti in numerose lingue, ha creato inoltre Carnegie Medal vincente corti d’animazione, produzioni musicali e teatrali. Le sue illustrazioni, sculture di filo, intagliato e ceramiche sono state esposte in gallerie e musei in tutta la nazione.

 

http://www.youtube.com/watch?v=qyUfnccxdnY

 

.Maggie Taylor.

Filed under: illustrazione ARTISTICA,illustrazione INFANZIA — gruppoc @ 10:24 am

Maggie Taylor (nata nel 1961 a Cleveland, Ohio)è un artista che lavora con le immagini digitali. Ha vinto il Santa Fe Center for Photography Competition’s Project nel 2004. Il suo lavoro è stato ampiamente esposto negli Stati Uniti e in Europa ed è rappresentata all’interno delle collezioni permanenti di diverse gallerie e musei. E ‘la terza moglie del fotografo americano, Jerry Uelsmann.

Ha raggiunto una  Laurea di primo livello presso la Yale University nel 1983.  E un Masters in Fine Arts presso University of Florida in 1987. 

Le sue su illustrazioni sono stampe che realizza attraverso la scansione di oggetti in un computer utilizzando uno scanner piano, poi fa una stratificazione e una manipolazione di queste immagini utilizzando Adobe Photoshop in un montaggio surrealista.

Maggie, che attualmente è in mostra a Verona con i suoi lavori, ha risposto ad alcune domande sul suo lavoro…

Hai una laurea in filosofia in apparenza, ma solo in apparenza, qualcosa di distante dalla fotografia: raccontaci come è nata la tua passione per lo scatto…
Quando ero al college alla Università di Yale studiavo anche fotografia e dopo che mi sono laureata ho continuato a frequentare la scuola d’arte. Penso che avere una formazione artistica il più possibile completa è qualcosa di molto positivo: la storia, la filosofia, e la letteratura sono studi che riescono a darti un buon bagaglio di cultura e soprattutto contribuiscono a influenzare il lavoro di un’artista.

La mostra che si sta svolgendo a Verona è la prima che fai in Italia?
Si, ed è la mostra più completa che abbia mai fatto finora. Nella personale ci sono molti miei lavori da quelli più vecchi fino alle immagini digitali più recenti e gran parte della serie Almost Alice, il lavoro ispirato ad Alice nel paese delle Meraviglie che ho realizzato tra il 2005 e il 2008.

I tuoi lavori sono molto originali ed interessanti dal punto di vista tecnico: come si svolge in concreto la realizzazione delle tue opere?
Il più delle volte uso lo scanner al posto della macchina digitale. In pratica posiziono un piccolo oggetto (una bambola, una sedia di una casa di bambole, una vecchia fotografia) sul vetro dello scanner e lascio aperto il coperchio. Non uso nessuna luce speciale o aggiuntiva per il mio scanner solo la sua luce naturale. Sul mio computer poi uso Photoshop per unire e ritoccare le scansioni provando il modo migliore in cui abbinarle. Di solito lavoro in contemporanea su più immagini alla volta. Possono passare poche settimane o anche sei mesi finché non sono soddisfatta e quindi posso procedere ad una stampa di prova. Di solito ci sono molte stampe di prova prima di arrivare alla fine del lavoro. Preferisco vedere le immagini stampate perché non sono pienamente convinta vedendo i miei lavori solo sullo schermo. Non so quale sia il lavoro che mi ha preso più tempo, forse il più difficile da realizzare è stato “Girl with a bee dress” perché è stato nel mio computer per ben sei mesi prima che io fossi contenta di come fosse venuto.

 


Nella serie Almost Alice, di cui parlavi prima, hai rivisitato una fiaba molto famosa, piena di simboli e significati nascosti…
Questa serie di immagini mi ha preso tre anni di lavoro. Tutto è cominciato perché molte persone mi chiedevano se mi piacesse la favola di Lewis Carroll. Si tratta di una storia affascinante, specialmente per l’uso del linguaggio ed è piena di giochi di parole. Dato che molte persone che mi stavano intorno continuavano a nominarla ho deciso di leggerla di nuovo e ho pensato di realizzare una serie di immagini per illustrarla. Mi è piaciuto lavorare a questa serie. Le bambine che “interpretano” Alice nei miei lavori sono diverse ragazze del periodo vittoriano provenienti da vecchi dagherrotipi.

Come definiresti il tuo stile? Vintage, retrò, digitale, pittorico…
Non sento il bisogno di definire il mio stile in una categoria. Mi piace chiamarla solo arte digitale. Si tratta di uno stile che unisce la fotografia in quello che riguarda la macchina digitale e le vecchie foto che passo nello scanner. Qualche volta realizzo personalmente anche dei disegni a pastello da usare come sfondo. 

The Herald, 2006 The Herald, 2006 

 

Hai qualche nuovo progetto in vista? Vuoi parlarcene in anteprima?
Proprio ora sto lavorando su nuove immagini usando foto d’epoca che ho avuto nel mio studio per un periodo…. Non so quando finirò questo lavoro ma spero di realizzare delle immagini che lasceranno un segno nella storia della fotografia… vedremo! A novembre ho in programma una mostra a Boston e spero proprio di avere la nuova serie per quella data.

Quale significato ha la fotografia nella tua vita?
Spero di avere la risposta giusta a questa domanda… Mi piace il divertimento che c’è dietro la realizzazione di una immagine e sono contenta che ci sia la tecnologia ad aiutare il mio lavoro. Non sono una brava pittrice ma con l’aiuto del computer posso realizzare cose che riflettono il senso dei miei sogni. Le persone sulle quali lavoro provengono da dagherrotipi, tintypes e ambrotypes dell’800. Si tratta di immagini molto vecchie ma che sono affascinanti per me per una serie di ragioni. Per prima cosa rappresentano un periodo in cui le persone subivano il fascino magico della fotografia. Avere un ritratto fatto da un fotografo in studio era una occasione importante e non succedeva così spesso per la maggior parte delle persone… non come oggi quando scattiamo a raffica con le macchine digitali o i telefonini e possiamo vedere subito il risultato! Nel passato una fotografia era qualcosa di speciale che aveva un posto importante in casa in una cornice o in un prezioso album di famiglia. Le persone ritratte in queste foto d’epoca dovevano stare immobili a cuasa dei lunghi tempi di esposizione e così di solito non ridevano o cambiavano espressione: sembrano tutti molto seri ma anche in qualche modo tristi. I loro abiti, poi, sono un segno dei tempi passati e sembrano quasi irreali per me.

Ami un fotografo del passato o attuale in particolare?
No, non ho un fotografo che amo in particolare.  So che ho visto migliaia di scatti di marito, Jerry Uelsmann anche lui fotografo… di solito guardiamo e commentiamo a vicenda i nostri lavori e in qualche modo ci influenziamo. Sebbene i nostri procedimenti e le modalità di lavoro siano molto simili lui lavora ancora in camera oscura io invece uso il computer.

 

.Le delicatezze di Flavia Sorrentino. luglio 4, 2009

Filed under: Nuovi talenti — gruppoc @ 9:33 PM

 

Flavia

 

 

A metà strada tra Modigliani e molti illustratori espressionisti francesi: nuove donne talentuose come la romana Flavia Sorrentino del 1983, si fanno spazio silenziosamente tra il sipario affollato delle immagini stampate. Immagini oniriche, colorate, eleganti e di timbro infantile: spesso disegnate ad acquarelli, le opere di Flavia fanno sognare, ha già lavorato per diverse pubblicazioni italiane e qui spunta il suo primo lavoro importante =>

un libro tutto suo, dove ovviamente viene curata anche l’illustrazione.

 

La bella

 

Inizia la sua attività d’illustratrice precocemente all’asilo, disegnando sulla sua pelle,quasi fosse carta, coloratissime collane Masai, ottenendo così i primi prestigiosi riconoscimenti da parte delle sue maestre e… sculacciate furibonde da parte della mamma.
Dal 2002 al 2005, dopo essersi diplomata presso il liceo classico “Torquato Tasso”, segue il corso triennale d’illustrazione presso l’Accademia d’illustrazione e Comunicazione Visiva , diplomandosi con lode e portando avanti ,parallelamente, una propria ricerca artistica di contenuti, forme e cromatismi. Espone in numerose mostre personali e collettive, ha vinto il concorso “ Nuvole a Piazza De Andrè”(2005) indetto dalla Promoter e dal XV Municipio di Roma.

 

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.SITI.

 

http://www.flaviasorrentino.com/

 

.Gli animali di Muramatsu.

Filed under: illustrazione INFANZIA — gruppoc @ 8:48 PM

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Makoto Muramatsu è nato in Giappone nel 1947. E’ un illustratore, in special modo di gatti, ma anche di tanti altri animali. Le espressioni dei suoi animali, un misto di umorismo e dolcezza deliziosamente fusi insieme, fanno riconoscere immediatamente lo stile di Muramatsu, non appena se ne sia visto uno. Le sue tenere e buffe immagini hanno fatto il giro del mondo, soprattutto sotto forma di puzzle e l’autore ha già ricevuto molti premi e riconoscimenti per la sua opera di illustratore. Le pose di alcuni dei suoi gatti ricordano il gatto portafortuna giapponese per eccellenza, cioè il Maneki-Neko. Il Neko di Maneki è un gatto che dà il benvenuto alla fortuna tenendo la zampa sinistra alzata come se stesse salutando qualcuno. In casa porta felicità e fortuna e tenuto in negozio porta soldi e clienti. Poiché questo gatto è molto “famoso” in Giappone, vi raccontiamo la sua storia.

La leggenda dell’origine del Maneki-Neko risale al XVII secolo, quando a Setagaya, nella parte occidentale di Tokyo, c’era un tempio in rovina. Il tempio era custodito da un vecchio monaco che aveva un gatto di nome Tama. Una notte, disperato per la decadenza del tempio, il monaco si lamentò con Tama e gli disse: “Se solo tu fossi un uomo e non un gatto, allora forse mi potresti aiutare”. Accadde poi che un giorno il signore del distretto di Hikone, a causa di un forte temporale, trovò riparo proprio sotto un albero del giardino del tempio e vide che un gatto lo stava salutando con la zampa, invitandolo ad avvicinarsi, così si allontanò dall’albero e andò verso il gatto. Proprio in quel momento un fulmine colpì l’albero dove si era riparato. Per gratitudine verso il gatto che gli aveva salvato la vita facendogli cenno di avvicinarsi, il Signore di Hikone fece del tempio di Gotokuji il tempio della sua famiglia e gli donò una nuova prosperità. Il monaco non dimenticò mai la buona fortuna che Tama aveva portato al tempio, così quando, alcuni anni dopo, il gatto morì, egli eresse nei giardini una statua con la forma di un gatto che saluta.

 

Gatto  Gatto giallo
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Più che d’illustrazione per l’infanzia qui si parla di un misto tra quest’ultima e il particolare folklore immaginativo classico giapponese. Giacchè l’autore tratta temi di questo calibro, elabora un disegno che avvicina molto i bambini di tutte le età.

 

.SITI.     

 http://www.geocities.com/makotomuramatsu2002/

 

.Gèraldine Georges. giugno 28, 2009

Filed under: Nuovi talenti — gruppoc @ 12:45 am

Gèè

Dice di lei:  “ho studiato all’Accademia di Belle Arti a Bruxelles e lavorato per sette anni in pubbicità. Alla fine del 2006 ho chiuso con il mondo delle agenzie pubblicitarie, per lavorare da casa come freelance. L’indipendenza paga! Non so come faccio a creare un mood come dite voi morbido e femminile, non ho un particolare modus operandi, è iniziato tutto come passatempo: disegnavo mentre stavo a pranzo o guardando la TV. con me ho sempre uno sketchbook, inizio a tagliare e a riassemblare le figure come fossero un puzzle, disegnandoci sopra. Poi le ripulisco al computer senza troppi effetti, è un processo molto semplice ma richiede un bel pò di tempo e tanta pazienza. La maggior parte delle volte tento di tradurre in immagini alcune emozioni cercando così il perfetto equilibrio, mi piace lavorare contemporaneamente su più illustrazioni, e mi impongo sempre una regola: pochi colori e molto minimalismo. Parlando di lavoro, utilizzo fotografie in digitale e ho la fortuna in questo caso di collaborare con fotografi professionisti… Il che è decisamente stimolante.”

Gèraldine è Belga e come seconda passione ha proprio la fotografia, che utilizza come sfogo e ispirazione in generale. I lavori di cui parla sono sì di carattere minimale, ma contengono molti elementi simbolici e decorativi. Lavora per diverse testate giornalistiche, in continuo cambiamento di commissione: dipende dalle richieste che riceve. New York Times, L’orèal, Ford Fiesta, Psichologie Magazine, sono solo alcuni nomi verso i quali Gèraldine ha prestato la propria creatività illustrativa. A soli 31 anni, non si contano tutte le collaborazioni che ha svolto sino a oggi…

 

   

 

Could be me 

 

 

 

 

I siti di riferimento:

www.geraldinegeorges.be

www.clickfortart.com

 

.Patradoon, il lottatore. giugno 27, 2009

Filed under: Nuovi talenti — gruppoc @ 6:33 PM

 

Laureato in Belle Arti con classe d’Onore all’Università New South Wales’ College of Fine Arts. Attualmente giocoliere, illustratore freelance e designer, ha collaborato già con Adidas, Diesel, MTV, PepsiCo e Mambo. Questo giovane 24enne nasce in Thailandia e vive in Australia.

Nome: James Jirat Patradoon. E’ lui   ==>     

bio

James e i suoi personaggi psichedelici sono l’incastro di 3 “mondi”: quello del Kung Fu, dei fumetti e delle maschere violente. Ovviamente l’illustrazione esige ad un certo punto la presenza obbligatoria del colore, e il ragazzo ne fa incetta, specialmente per quanto riguarda i contrasti forti;

 

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  “REMY OF THE COLD CADAVERS”

L’immagine di James nasce da un background culturale basato sui videogames e sullo stile visivo dei fumetti, crea opere con una particolare tecnica realizzativa, dapprima elaborate al computer, conseguentemente stampate a 5 colori con stampanti laser. La forza dei personaggi violenti e straripanti di personalità di questo artista nascono proprio dalla necessità di acquisire sicurezza, nel mondo reale, di James. Lui si definisce un jeek, ha lavorato a lungo sulle carenze maschili della sua infanzia, rigettando questo sentimento nelle sue opere, che acquistano significato inverso.

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Fondamentalmente Patradoon è un eccellente disegnatore, pratica anche street art ed è innamorato della tecnica di stampa serigrafica. Il suo talento nel disegno lo porta ad applicarlo su una grande varietà di supporti, che siano muri, tele, customizzazione di calzature o particolari elmetti da football…

 

.GALLERY.

  

Questo ragazzo vende le sue stampe in tirature molto basse, le cui dimensioni si aggirano intorno al metro e mezzo, per un metro e poco più. Il soggetto rimane comunque la maschera, che rappresenta per lui l’icona della violenza e potenza incontrastata. Naturalmente il tratto fumettoso ìmpera.

Ecco alcuni lavori:

 Dr. Caseface 

 

I told you to wait for my signal 

 

 

 

 

 

 

 

 

Space Adventure        ask anyone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.I siti fondamentali.

www.jiratpatradoon.com

www.jiratpatradoon.com/store.html

 

.LIBRI PER L’ABRUZZO, AIUTIAMO.

Filed under: MOSTRE E EVENTI — gruppoc @ 1:25 PM

 

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In Abruzzo servono case, servono milioni di euro, servono progetti di restauro, beni di prima necessità, acqua…  cos’altro?  Servono libri per bambini. Quanto servono? Secondo noi sono indispensabili: perché i libri SONO BENI DI PRIMA NECESSITA’, soprattutto per dei bambini. Se siete d’accordo, cari librai, bibliotecari, editori, scrittori, illustratori, appassionati di libri per bambini, scegliete qualcuno dei vostri libri più belli, fatelo oggi, non domani, andate alla posta e inviatelo a:

Pagine in gioco – Biblioteche di Antonio per l’Abruzzo
Biblioteca Marconi
Via Gerolamo Cardano, 135
00146 Roma

Pagine in gioco – Biblioteche di Antonio per l’Abruzzo
Biblioteca provinciale “M. Dèlfico”
Via Dèlfico, 16
64100 TERAMO

Pagine in gioco, le biblioteche di Antonio in Abruzzo, è il nome che Ibby Italia, in collaborazione con Sinnos edizioni, ha dato al progetto di aiuto per i bambini Abruzzesi. Libri, giochi da tavolo, interventi, sono gli strumenti con cui Ibby  offrirà il suo impegno e il suo supporto all’Abruzzo. La raccolta di fondi (necessari al supporto del progetto, per il trasporto dei libri e dei giochi, e per l’allestimento di nuove biblioteche), la raccolta di libri di qualità per l’infanzia e giochi da tavolo, avrà termine a fine agosto.

Ecco l’annuncio di Ibby Italia: 
Invitiamo gli editori a donare una selezione dei libri migliori del loro catalogo, i librai e i rivenditori di giochi di scegliere dai loro scaffali i libri e giochi da tavolo che consiglierebbero ai lettori affezionati, e a tutti i lettori, bambini e adulti a inviare IL LIBRO DEL CUORE, il libro o i libri preferiti, cioè un libro che sia bello ed importante, così significativo che il suo viaggio verso la futura biblioteca costituisca un legame fra lettori, un legame fra chi pensa che le storie, quelle importanti, salvano la vita ed aiutano a ricominciare, a capire e a sognare ancora. Naturalmente lo stesso vale per i giochi da tavolo preferiti.

Servono libri ma non solo, servono volontari:
Il secondo obiettivo è quello di portare ai ragazzi terremotati, sia nei Comuni colpiti dal sisma, sia nei Comuni in cui ora sono ospitati nelle strutture alberghiere libri, letture, giochi e tempo di qualità, attraverso una serie di incontri con autori, attori, narratori, esperti di promozione della lettura, illustratori, saltimbanchi, inventori di giochi. Il calendario degli incontri e degli eventi, attraverso la disponibilità dei volontari, si concretizzerà già a partire dall’estate, in stretta collaborazione con il coordinamento delle forze locali.

Se volete contribuire in qualche modo chiamate: Emanuela Casavecchi + 39 06 44240603
o scrivete a: progettoabruzzo@ibbyitalia.it

 

.Rubens LP.

Filed under: illustrazione ARTISTICA — gruppoc @ 12:20 PM

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Un intreccio di linee vettoriali come matasse di fili rotti e sfilacciati.
Le illustrazioni del brasiliano Rubens LP sono eteree, ma al contempo riescono a trasmettere una vivida consistenza come se fossero fotogrammi del nostro quotidiano. Scene di vita vissuta osservate con la coda dell’occhio.
Indubbiamente Rubens LP, durante le sue sessioni creative, viene fortemente influenzato non solo dalla sua quotidianità, ma anche da un surrealismo velato che fa da contorno ai soggetti.

 

 

Brasiliano dalla nascita, all’età di 28 anni ha già svolto lavori per importantissimi brand come Coca Cola, Sony Ericsson e Absolut Vodka; non a caso gli sono stati commissionati lavori da dei marchi che necessitano di un’immagine dinamica, colorata ed energica: ed ecco che Rubens realizza illustrazioni di impatto quasi elettrico, molto sensuali. Sono la sintesi dell’energia pura, illustrazioni spirituali.

Ispirato in massima parte dalla bellezza derivante dalla natura, questo artista visuale possiede un timbro inconfondibile e molto forte, di conseguenza anche realizzando lavori su commissione lascia sempre libero il suo stile.

Quasi rappresentazioni istintuali.

 

 

Gli ultimi lavori visualizzati sono le richieste su commissione per diversi brand famosi, che Rubens realizza in maniera tipicamente illustrativa. I marchi come Sony Ericsson introducono gli elementi decorativi propri dell’artista nella loro presentazione del prodotto. L’ultimissima immagine della galleria si riferisce a delle illustrazioni che l’artista esegue per una rivista olandese, “Bright Magazine”.  Poco rimane da dire sulla tecnica realizzativa di tutto ciò, Rubens pone come punto di partenza gli schizzi e bozze eseguite a mano, poi trasferisce il tutto a computer utilizzando Illustrator e Photoshop.

www.rubenslp.com.br

 

.BANG ART.

Filed under: illustrazione EDITORIALE — gruppoc @ 11:13 am

BANG ART è una rivista bimestrale che si autodefinisce, in linea con il titolo, un’esplosione di arte: come linea grafico-artistica ci ricorda infatti un film pulp, alla Tarantino diciamo, in cui si sovrappongono immagini provocatorie e titoli spezzati, una profusione di colori bruciati, interviste ad artisti e costruttori di toys, errate corrigi e oroscopo bimestrale di coppia (alla faccia di quello giornaliero di I-google), chiudendo con un fumetto nichilista e  proponendo l’interazione in quarta di copertina: BUILD OBAMA.

Giunta al suo terzo numero, è importante notare come questa pubblicazione sia un’interessante arma a doppio taglio; di stile testuale molto ricercato, i concetti esposti nei tre numeri sono esplicati in maniera non del tutto intuitiva ed il target su cui si basa questa comunicazione è di sicuro un pò settoriale, ma ecco rivelarsi l’altra faccia della rivista: chiunque può tuffarsi nell’affascinante grafica di questo prodotto che è unico in italia per definizione, impaginazione inusuale e colori attentamente disposti in ogni pagina fino a formare un collage infinito di forme e stili. Tutto ciò è Bang Art, che è certamente un pozzo di idee e spunti per quanto riguarda l’illustrazione editoriale o più in generale la grafica in sè.

Di produzione assolutamente italiana, si avverte subito il taglio irriverente che di questi tempi non esiste in nessuna rivista: solo all’estero si può ritrovare un interesse così acuto verso gli argomenti trattati qui.

Copertina

 

In ogni numero, la quarta di copertina è dedicata ai paper toys, ossia giocattoli di carta da costruire, o comunque oggetti tridimensionali che dal cartoncino bidimensionale della copertina saranno ritagliati e plasmati fino a nuova vita! si possono poi posizionare dove si vuole, sulla scrivania, in cucina, in macchina a penzoloni dallo specchietto retrovisore.. 

Nel numero tre assistiamo al più divertente oggetto che ci viene regalato con la rivista, ossia il presidente Obama in persona! Questo personaggio è stato creato da Matt Hawkins, un grafico e artista che si appassiona a trasformare i suoi disegni in sculture di carta.

 

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Obama vi saluta.

Bang Art può essere acquistata anche online al sito:

http://bangart.bigcartel.com/

In aggiunta il sito ufficiale della rivista e di big cartel:

www.bangart.it

www.bigcartel.com